La sagra del mattone - 17-08-01 - Franco Brandi

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Fra le tante sagre paesane che si svolgono ogni anno nella valle telesina (vedi sagra della porchetta, sagra della lumaca, sagra del fungo, sagra della pannocchia, ecc.) dobbiamo annoverare una nuova tipologia, "La sagra del mattone". Questa sagra, nata negli anni 90 da una grande intuizione degli amministratori comunali di Telese Terme, a differenza delle sue omonime continua nel suo svolgimento ininterrottamente (incluse sedute consiliare anche il 15 agosto), regalandoci espressioni di edilizia civile degna del miglior capolavoro astratto di De Chirico.

 

La politica convulsa di questi ultimi 10 anni che ci ha consegnato un'amministrazione capace di stravolgere le caratteristiche territoriali del nostro paese, ha fatto si che il panorama attuale urbanistico si sia trasformato in un ammasso di costruzioni senza senso logico.

Complessi residenziali incompleti, costruzioni ed ampliamenti senza il rispetto di nessuna regola (calpestando il più delle volte i diritti altrui) strutture fatiscenti, abbandonate da imprenditori di provenienza dubbia (negli ultimi 10 anni si contano a decine gli imprenditori provenienti dal casertano e dal napoletano) lasciando decine di famiglie nell'angoscia per aver acquistato appartamenti non in regola.

 

In sintesi un'orgia di strutture che hanno affogato nel cemento gran parte del territorio comunale. La strategia applicata da questi amministratori nel consentire tali speculazioni, non ci è nota, se non constatare un incremento demografico incontrollato, anomalo e pieno di insidie che per di più va a gravare sulle strutture pubbliche esistenti già al limite della sufficienza (una farmacia, un cinema teatro, una chiesa, una biblioteca bonsai, nessun punto di ritrovo per giovani e anziani).

 

Si è sbandierato ai quattro venti (principalmente nei comizi per le elezioni comunali) che tale sviluppo avrebbe portato benefici di ogni genere al paese, da quelli commerciali economici a quelli culturali aprendo nuovi orizzonti per l'occupazione e quindi una nuova prospettiva per i giovani. Di tutto questo nulla è accaduto, la sagra del mattone continua, la cittadinanza tace e i soliti noti continuano nel loro lavoro di cementificazione. Il mattone è pesante, a volte rimane indigesto, chissà che in un prossimo futuro non si debba assistere ad un intervento chirurgico per ripulire tali malefatte.